"[...]I fascisti che rimarranno fedeli ai principi, dovranno essere dei cittadini esemplari. Essi dovranno rispettare le leggi che il popolo vorrà darsi e cooperare lealmente con le autorità legittimamente costituite per aiutarle a rimarginare, nel più breve tempo possibile, le ferite della Patria. Chi agisce diversamente dimostrerebbe di ritenere la Patria non più Patria quando si è chiamati a servirla dal basso. I fascisti, insomma, dovranno agire per sentimento, non per risentimento. Dal loro contegno dipenderà una più sollecita revisione storica del Fascismo, perché adesso è notte, ma poi verrà il giorno”.
Così chiudeva il suo “testamento” Benito Mussolini.
Egli traccia un identikit di quelli che dovrebbero essere i fascisti del domani: cittadini esemplari, che rispettino le leggi e che collaborino con le istituzioni del paese in un clima di pace. E si può dire che la destra che ne è seguita, abbia avuto tra i suoi grandi rappresentanti, degni esempi rispondenti a questo profilo: Almirante, Longanesi, Rauti, Montanelli...
Oggi, il capo dei fascisti è considerato Salvini.
Un uomo che non ha mai lavorato, campando di politica da quando aveva 20 anni.
Che ha denigrato per anni il sud, la Capitale e la Bandiera.
Che ha accettato fondi russi per finanziare la sua campagna elettorale.
Che svilisce ogni giorno le Istituzioni.
Un uomo mai serio, mai composto, sempre con l’area scazzata...
Che non risponde mai alle domande e alle accuse che gli vengono rivolte, ripetendo invece sempre le stesse litanie e i soliti elenchi fuori tema.
Non ha istruzione, non ha intelligenza. Non ha neanche senso del pudore.
Più che un politico sembra un influencer di bassa lega.
Persino Mussolini, oggi, se potesse tornare, scenderebbe in piazza da sardina.