Vorrei scrivere qualcosa, ma non mi viene proprio niente...
Ascolto un po' di Gaber che magari mi dà ispirazione... Ma niente, la sua grandezza è talmente immensa che riesce solo a scoraggiarmi.
Penso di scrivere qualcosa sulla fica, si sa, un suo pel tira più di un carro di buoi. Ma la mia mente è in grado di partorire solo oscenità e teorie da internamento... Invece la fica...
Mi piacerebbe saper parlare d'amore, l'ho sempre desiderato, ma non ne sono mai stato in grado. L'amore mi ha sempre travolto e io non l'ho mai capito. E poi per quello ci sono gli artisti.
Magari di donne: così dolci, così indispensabili e così scassacazze. E ho già terminato il mio pensiero...
Mio figlio? Mi accuserebbero di svendere la sua privacy per un pugno di like. Ah ecco, forse, allora, potrei attaccare col mondo malato e pedante dei social! Noooo che palle...
Parlare di politica non serve a nulla tanto alla fine ognuno rimane della sua idea.
Storia? La gente se ne fotte o ha studiato da un libro diverso dal tuo.
Etica, morale? È tutto relativo.
Lavoro? Il lavoro rende liberi! Chi lavora mangia, chi non lavora mangia e beve.
Alimentazione? Se siamo quel che mangiamo, il mondo è pieno di coprofagi.
Ambiente? L'acqua è poca e 'a papera nun galleggia.
Gli amici? Stann rint a sacc.
Dio? È morto.

Non c'è niente da fare, SCRIVERE è come masturbarsi: ci vuole voglia, ispirazione e immaginazione, senza mai perdere il filo della concentrazione.
Quando hai finito c'è dapprima l'orgasmo e poi lo svuotamento per quel che hai buttato giù.

Altrimenti è solo noia.

Aaaaaaaaaah!

Antonio De Gregorio

 

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