La pubblicità in televisione, in radio, sui social network, nei giochini bruciatempo per smartphone, sulle fiancate dei bus , sui cartelloni della stazione...

Apple, Facebook e Google che ti localizzano in tutti i tuoi movimenti, dal cesso, al lavoro, al viaggio a mignotte; che sanno cosa vai trovando nei motori di ricerca, a che ora ti colleghi, che siti frequenti, cosa "ti piace", cu chi t'a faj... Dalla morte della privacy nasce la pubblicità su misura per te...
Le offerte speciali della Tim, lo spamming, il leasing, il finanziamento a tasso zero, le condizioni generali che nessuno ha mai letto, i cookie... Cosa cazzo sono questi cookie?
La tua banca che ti chiama in filiale per farti un questionario in cui ti chiede quanto tieni stipato, quanto ne capisci, come hai investito, come ti piacerebbe investire i tuoi soldi, se hai un piano previdenziale... Tu magari opponi il fatto che non ti piace investire i soldi, ti piace magnarli, ma niente, hanno sempre il "prodotto" che fa proprio al cazo tuo.

Tutti hanno qualcosa da venderti e tu mille bisogni più di prima: la macchina che si parcheggia da sola, una risoluzione migliore, il vibratore rotante che te lo chiava anche un po' in culo, tutto il calcio sul tuo televisore e pure sul tablet, lo zaino di Violetta e l'anno dopo quello di Frozen, il deodorante per la fessa, la sigaretta elettronica, l'apericena, 'a cucain, la macchinetta che fa il caffè come al bar: nu bar che fa schif 'o cazz.

È tutta una continua petulanza e un continuo sperire.

In questo contesto, le ricorrenze sono diventate le feste del consumismo.
Le peggiori sono:
- San Valentino, in cui si comprano fiori o baci perugina. I peggiori regalano quei gadget tamarri a forma di cuore che parn i frat d'o cazz.
- La festa della donna, giorno delle mimose e nuovamente dei baci perugina. Dopo che hanno ricevuto i fiori, le femmine vanno in discoteca a fare gli uomini.
- Halloween, sta strunzat che i bambini preferiscono al carnevale giacché i criaturi di oggi nun capiscen manc 'o cazz e preferiscono le caramelle di merda, alle "chiacchiere".
- Da qualche anno hanno poi introdotto, nientemeno che la "festa dei nonni" che nun s' sap arò cazz è asciut. Però, secondo me, porta seccia.

Alla fine viene Natale, la vera festa del consumismo, dove devi fare il regalo proprio a tutti. Ma raramente sai a uno cosa gli piace o di cosa ha bisogno. Sai solo che devi spendere più o meno gli stessi soldi che l'altro spenderà per te.
E accatt, accatt, accatt... Che stress... Accatt ancor... Nel frattempo i TG ti aggiornano: "quest'anno gli italiani hanno speso ben 3 miliardi in più rispetto allo scorso anno dimostrando fiducia nell'uscita dalla crisi". Mah... Nun m par...
Vai a fare la visita ai parenti ma hai poco tempo perché devi fare altre 15 consegne e 25 commissioni...

Ecco. L'unica cosa che non si riesce proprio mai a donare abbastanza è il tempo. Il tempo di fermarsi e raccogliere un bel fiore visto per strada, di fare una grande leccata di fessa, di insegnare quello che si sa ai piccoli, di imparare dagli anziani quello che sanno loro.
Eppure perdimm tant tiemp appress 'e strunzat...

Ci vorrebbe che Gesù riscendesse tra noi uomini per liberarci dalla schiavitù... dalle cose...
Che ci ricordasse che santificare le feste non vuol dire fare regali di merda, ma dedicare del tempo a noi stessi, agli affetti, al significato della ricorrenza.
Ci vorrebbe Gesù che ricacciasse i mercanti fuori dal Tempio.
E poi c vulessn 'e sfaccimm d'e sord.

 

Antonio De Gregorio

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