L'iniziativa de "Il Caffè letterario" nasce da una delle tante idee che il Forum dei Giovani di Capri discute prima al suo interno e poi, una volta approvate, propone a tutti coloro che sono interessati. Come succede sempre in questi casi, la politica adottata è quella di organizzare dei gruppi di lavoro tra coloro che vogliono contribuire a curare gli aspetti organizzativi dell'iniziativa in questione, con la collaborazione anche di ragazzi esterni all'associazione in modo tale da coinvolgere i giovani interessati, anche solo per un singolo evento.
Successivamente, quando abbiamo iniziato a pensare più concretamente a questi incontri, eravamo consapevoli delle difficoltà che avremmo potuto incontrare, non tanto dovute agli aspetti organizzativi in concreto; ma piuttosto al fatto che non essendoci stati di recente sull'isola incontri di questo genere, temevamo il rischio concreto di una affluenza ridotta, dovuta specialmente al fatto che l’interazione potesse per certi aspetti intimidire. Tuttavia abbiamo deciso di portare avanti il progetto perché ci siamo resi conto di una cosa: per ogni tematica (e non sono solo quattro in quanto ne abbiamo scartate alcune) abbiamo svolto una o più riunioni tra tutti coloro che hanno partecipato all'organizzazione: ed è proprio in quei momenti che siamo stati spinti definitivamente a portare a termine questa iniziativa; spesso trascorrevamo ore a parlare di argomenti anche diversi da quelli principali che bisognava trattare all'ordine del giorno, tanto eravamo coinvolti dal dibattito e dal confronto di idee.
Così abbiamo pensato che se a noi ventenni succedeva ciò, figuriamoci quale sarebbe stato l'esito invitando a partecipare a questi dibattiti tutta la popolazione interessata! Quindi si capisce che il cuore e lo spirito di questi quattro incontri risiedono nella libera e aperta conversazione, riguardante degli aspetti importanti dell’attualità che per vari motivi potrebbero rimanere un po’ trascurati, soprattutto in una piccola società come la nostra. Per evitare ciò, ci siamo ispirati a quelli che nell'illuminismo venivano chiamati salotti letterari, luoghi cioè in cui noti personaggi dell'epoca dibattevano su qualsiasi argomento: dalla politica, all'arte e alla letteratura, magari sorseggiando un tè, un caffè o una tisana.
Bombardati quotidianamente dalle armi di distrazione di massa riteniamo che sia di vitale importanza riunirsi per discutere su quelle radicali problematiche alle quali non è data voce altrove. Sempre meno sembra ci si interroghi su cosa stia accadendo alla nostra civiltà, sempre meno riflettiamo sulle sue sotterranee dinamiche che se pur oscure e difficilmente afferrabili costituiscono quel mondo nel quale ci ritroviamo a vivere.
Qui si rivela il senso profondo dei nostri dialoghi, perché una civiltà che non si interroga su se stessa, che non scava a fondo per trovare soluzioni a suoi disagi, come possiamo giudicarla se non sterile? Certamente il proposito risulta straordinariamente difficile ma nel nostro piccolo proviamo a dare un contributo. Inoltre per introdurre la tematica ad ogni incontro abbiamo previsto la presenza di un relatore, un cultore della materia da trattare che potrà anche chiarire degli aspetti a noi oscuri e rispondere alle domande poste dai presenti. Infine, a fare da cornice all'iniziativa, abbiamo scelto dei luoghi suggestivi come l'Epoché e Villa Lysis, scenari in cui conversare di tecnica, religione, politica e tanto altro, senza peli sulla lingua.