Ieri volevo comprare in farmacia delle nuove mascherine che mi son quasi finite.
“Non ne abbiamo, dovevano arrivare ma sono state requisite”; tuttavia i farmacisti mi mostrano il metodo adottato da essi stessi per ovviare a questa mancanza, metodo che chissà come mai, forse colpa della mascherina che mi toglieva ossigeno al cervello, non avevo notato da me... i farmacisti indossavano dei pannolini in faccia. Pannolini in fibra naturale, perfettamente aderenti tanto al culo di un bambino quanto alla faccia di un adulto. Muniti di una linea gialla, che si colora di verde man mano che la condensa del respiro fa aumentare anche il livello batterico della protezione e giunge quindi il momento di cambiarsi... €6.80 per 36 pannolini è anche un prezzo più conveniente delle mascherine. Forse poco cool o magari proprio poco dignitoso, ma insomma, è bene far di necessità virtù, soprattutto di questi tempi... E così, sia io, che il signore dopo di me ci siamo presto convinti all'acquisto.
Quando sono tornato a casa, prima che riuscissi a spiegarmi bene, la mia compagna stava lì lì per mandarmi a fanculo:“questi me li dovrei mettere io?”. Beh si, in effetti la mia idea era quella di concedere a lei i pannolini belli freschi e arrangiarmi io con le poche mascherine rimaste. Che gentiluomo.
“Non l’immaginavo così l’apocalisse” è stato il commento, con cui un mio amico ha sentenziato la vicenda quando sulla chat di gruppo ci siamo resi conto che anche diversi parenti dei miei amici erano ricorsi allo stesso acquisto di fortuna. E in effetti immaginatevi la scena tra qualche giorno, quando tra ffp3, ffp2 e mascherine chirurgiche, potrebbero fare la loro apparizione, tra chi fa la spesa, lavora nei negozi o nei cantieri, decine di persone con un pannolino in faccia, e la scritta “first smile”. Immaginate vostro nonno, o che so la vostra prof del liceo!
Erano tante le cose che non immaginavamo. Innanzitutto non immaginavamo la comparsa di una simile morbo. A gennaio stavamo con il timore fondato di una guerra tra Iran e Stati Uniti, o di un conflitto nel mediterraneo con la Turchia che continuava e continua nelle sue politiche aggressive. Tra gennaio e febbraio osservavamo basiti quello che accadeva in Cina, e con lo spirito di chi è a distanza da tutto ciò, ci dicevamo “immaginati se accadesse qui una cosa del genere...”. Ed è poi accaduta veramente, in Italia ed ora anche nel resto del mondo.
E la cosa meravigliosa da osservare, roba da far masturbare antropologi e sociologi, sono le reazioni dei diversi popoli.
Ovunque vi sono stati assalti ai super mercati, in Italia, in verità solo in pochi posti e in maniera sorprendentemente più civile. Ma se in Italia è subito finita la pasta e si è creata poi una meravigliosa polemica sulla penna liscia, in Germania Francia, Nuova Zelanda e Australia è subito finita la carta igienica. Chi ten ‘o bidè è ricco e nun ‘o sape.
In Olanda sono stati presi d’assalto i coffe-shop, che la cannetta ci sta, mentre negli USA, per motivi tuttora inspiegabili, la gente è corsa a comprare munizioni.
Gli italiani del nord sono scappati in un primo momento in montagna, che lo sport fa bene. I giovani del sud sono corsi tutti giù da mamma, che altrimenti salivano le mamme su.
Certo non ci sta la disciplina cinese, ma in fondo non sembra esserci stata in tutto il libero Occidente.
Boris Johnson travestito da pastore sotto Pasqua, voleva creare l’immunità di gregge trasformando l’Inghilterra in un macello. Fortunatamente pare abbia corretto il tiro. Bolsonaro si è beccato il coronavirus e tutti fanno il tifo che vinca il migliore. Macron si è confermato re delle figure di merda, candidandosi ad essere il probabile futuro ghigliottinato. Conte, invece, è divenuto l’uomo nuovo d’Italia, nonché l’indiscusso sex-symbol del momento. De Luca, dal canto suo, è il nuovo Batman, non l’eroe che meritiamo (non lo meriterebbe nessuno!), ma quello di cui abbiamo bisogno.
A Capri si sono tutti riarmati di zappa. Prima della quarantena obbligatoria anche la pesca aveva avuto il suo momento di ritorno in auge, poi la paura dei controlli l’ha frenata, anche se in effetti si direbbe più pericoloso andare a fare la spesa che uscire in mezzo al mare. Qualcuno sta ragionando seriamente sull'acquisto di galline, maiali e addirittura vacche! Altri non avendo un giardino per sbariare, si sono dati al fai-da-te compulsivo.
È strano, perché certamente è grande anche qui la preoccupazione per la situazione economica, per il destino delle proprie attività. Ma un po’ ci affascina pure l’idea di un’estate diversa, un’estate simile a quelle che erano usuali per i nostri nonni.
Credo sia pacifico affermare che la vera preoccupazione non siano i soldi, e questo lo si capisce anche dalle scelte dei nostri governanti. L’unica vera preoccupazione è quella per la salute nostra è quella dei nostri cari. Il magone non ce lo fa venire l'aggiornamento sul nuovo calo della borsa di Milano. Quello si appara. Il magone ti viene quando vedi alla TV le bare in fila di Bergamo e quando scendi a buttare la monnezza la sera e ti chiedi in che mondo vivranno i nostri figli. Però c'è di buono che sembrerebbe che quando gli uomini sono in difficoltà, si comportano meno come virus e più come umani.
A riveder le stelle!