Prendo spunto soprattutto da quanto recentemente scritto da Antonio sulla vicenda della funicolare per esternare alcune riflessioni sul tema.
Sono stato nel 2018 il relatore al Consiglio Comunale di Capri dello studio sulla Funicolare, quindi la mia opinione sul tema è nota ed inequivocabile.
Antonio da persona di ottima intelligenza quale è, seppur con l’ironia che contraddistingue il vostro blog, ha espresso delle opinioni importanti ed apprezzabili. Cioè ha detto no alla Funicolare immaginando una prospettiva diversa. Non ha detto no alla Funicolare per fare un dispetto a qualcuno, ma perché crede in un’idea di sviluppo del paese diversa, dove l’utilizzo della tecnologia applicata ai trasporti sembra più un errore strategico per Capri che la sua ancora di salvezza e dove invece il jolly per risolvere tutto o quasi è una sorta di decrescita.
Garantisco che il no alla Funicolare è stato portato in Consiglio senza alcuna argomentazione simile, senza una possibile prospettiva da scegliere e seguire.
Allora io, purtroppo non molto sinteticamente, la penso così: innanzitutto ogni soluzione infrastrutturale ha il suo costo in termini economici e paesaggistici e in termini di “sacrifici di cantiere” diciamo così.
- Quindi dire di no alla Funicolare per affacciarsi a qualche diversa, ipotetica e prospettica infrastruttura di collegamento Marina Grande - Capri - Anacapri mi sembra il discorso di chi vuole buttare la palla in tribuna. Ogni altra soluzione di questo tenore prevede degli impegni e assicura delle esternalità.
- Sono favorevolissimo alla rifunzionalizzazione di Piazzale Europa. Se oggi si parla di quel progetto è perché ci abbiamo lavorato noi, che se aspettavamo qualcun altro ci volevano altri cento anni.
Ci siamo immaginati, prendendo atto dei problemi più evidenti e complessi sulla viabilità a Capri, un'infrastruttura che non solo assicura un parcheggio multipiano, ma che ci consente la creazione di una bretella per trasformare il tratto Veruotto - Due Golfi in un senso unico. Un bellissimo progetto, fatto benissimo in questa fase preliminare dai tecnici che ci hanno lavorato. Tecnici in gambissima nonché persone squisite.
Opinione da chi ha fatto della mobilità in generale una delle sue più grandi passioni e di chi si è scervellato per il problema sull'isola di Capri: questa opera va fatta a prescindere, qualsiasi cosa si decida sul resto. Si poteva portare avanti la progettazione senza toccare niente sulla Funicolare così non si faceva questa guerra inutile che avrà ripercussioni su temi più attuali ed urgenti.
Però penso pure che da sola l’opera di piazzale Europa non basti, dobbiamo prendere decisioni capaci anche di incidere sul futuro più lontano e ragionare e investire solo sulla gomma per me non è logico. I sistemi integrati ed alternativi fanno bene alla mobilità perché sono più rapidi ed inquinano molto meno, e sono da prendere in considerazione soprattutto in un paese che, vista la morfologia delle sue strade ( pendenze, strettoie che costringono a fermarsi di continuo ecc.), ad oggi non può contare ancora sul reale apporto della mobilità elettrica.
- Lasciare il mondo come sta è il vero obiettivo di alcuni. Lasciare il mondo come sta rende invivibile il territorio, le emissioni di sostanze inquinanti dovute al traffico hanno un deleterio impatto ambientale, non decidere niente ci farà schiantare prima o poi. Ripeto, è il vero obiettivo di alcuni.
- La decrescita, la razionalizzazione degli sbarchi. Io dico sempre che la “chiave dell’acqua” sta nella migliore distribuzione nello spazio e nel tempo. Nel tempo, attraverso tempi di arrivo al porto più distanziati e attraverso una mobilità interna più veloce e meno imbottigliata, e nello spazio, poiché se puntiamo a tenere tutta la gente sempre nelle solite 3 strade lasciando vuote le altre ( e non parlo solo di Anacapri ma anche di tante zone del centro di Capri) non risolveremo mai il problema, mentre una delle regole principali per arrivare alla “decongestione “ è proprio diversificare le mete dei flussi.
Ora la razionalizzazione degli sbarchi può essere di due tipi : light e pesante.
Quella light, su cui non ci si deve mai stancare di combattere, consiste nel migliorare un pochino gli orari, evitare che tutti arrivino insieme, distanziarli almeno di quei dieci minuti per farci respirare un attimo. Questa soluzione qua non dovrebbe comportare una diminuzione degli arrivi, è legittimamente ottenibile e migliora le cose di un pizzico perché risponde parzialmente all'esigenza della migliore distribuzione nel tempo ma non risponde per niente al fattore spazio. E poi basta un nonnulla come un ritardo, un mare più agitato, e il gioco si blocca perché non rispettando di un secondo l’orario previsto già i suoi benefici scompaiono.
Allora c’è la versione pesante, quella dove la razionalizzazione significa uno sbarco ogni minimo 20 minuti . Questo significa la diminuzione degli arrivi giornalieri, in parole più crude : il numero chiuso.
Questa soluzione che così a parlare sembra la più facile, romantica ed efficace in realtà pare essere davvero difficile. Valutiamola da un punto di vista legale : è possibile prevedere il numero chiuso, non per un museo, non per una piazza, non per un quartiere ma per un’intera isola? Nell'epoca in cui la libera circolazione delle persone è giustamente un must ? E poi ci sono gli interessi connessi delle compagnie che ti faranno una battaglia legale senza quartiere e sarà difficile spuntarla.
Ci sono poi i problemi tecnici di questa soluzione : come facciamo a stabilire quale è il numero dopo il quale dobbiamo chiudere il cancello ? Ci vuole uno studio chiaramente, che poi forse non ci vuole uno scienziato troppo in gamba per farlo poiché basta calcolare la capacità di trasporto della funicolare in un dato tempo e di tutti gli altri mezzi pubblici su gomma facendo in modo che non ne partano troppi insieme sennò il traffico veicolare si ferma. Il risultato sarà probabilmente che per non surriscaldare questo meccanismo non ci vorrà una diminuzione di poche centinaia di persone al giorno ma parleremo di numeri più consistenti. Questa cosa ha un sicuro impatto economico che significa per alcune zone riuscire a sopravvivere diversificando un poco le proprie attività ( perché una Marina Grande meno caotica è addirittura una Marina Grande più efficiente commercialmente secondo me), mentre altre zone (Anacapri in primis ma anche molte di Capri) farebbero i conti con uno scenario davvero diverso con una sicura esternalità negativa sulla loro economia.
E poi c’è un altro problema tecnico : in un sistema organizzativo ed operativo in cui i tour operators controllano tutto e le compagnie fanno parte di quel sistema, come fai a garantire, in una situazione in cui i mezzi per Capri si sono quasi dimezzati, l’arrivo a Capri di residenti e ospiti stanziali? Verosimilmente accadrebbe che i mezzi sarebbero già presi d’assalto dai gruppi e agli altri toccherebbe aspettare ore ed ore prima di imbarcarsi. Difficile porre dei correttivi in tal senso, perché oramai obbligare una compagnia è cosa difficile visto che non esistono più i contratti di servizio e considerando che se sei riuscito a fare il numero chiuso vuol dire che hai vinto una sanguinosa battaglia legale contro di loro.
Insomma a mio avviso anche questo meccanismo che permette di non cambiare il paese ma solo le regola ha delle difficoltà di applicazione importanti.
E poi c’è l’aspetto politico, secondo te al governo di Capri c’è oggi qualcuno che intende fare scelte impopolari? Secondo te c’è tra loro qualcuno che vuole il numero chiuso come alternativa alla Funicolare o che davvero vuole pedonalizzare Via Roma col rischio di doversi scontrare ad esempio con gli utenti del servizio pubblico, la categoria taxi ed i negozianti del centro di Capri perché rafforzando via Roma come via dello shopping potenzialmente si indeboliscono altre strade ? Niente di tutto ciò, si è parlato di Piazzale Europa solo perché era il veicolo, la scusa per bocciare la funicolare. E non tanto per bocciare la funicolare che tanto era comunque un discorso lontano a venire. Si è fatta quella delibera perché qualcuno prova godimento fisico nel vedere Marino isolato e in difficoltà, perché punta a minarne la leadership all'interno del gruppo e in più ha interesse a far saltare il banco con Anacapri quando pullulano gli argomenti delicati ed immediati : area marina protetta con delle scadenze imminenti e emergenza casa più di tutti gli altri (oltre la sanità si intende).
Questo è il livello.
Allora i meriti di tutte ste questioni interessano noi, interessano l’amministrazione di Anacapri, ma per il resto sembrano solo le consuete iacovelle della politica caprese altro che futuro e progetti.
E poi se si vuole iniziare davvero ad incidere da qua a trent'anni dobbiamo smetterla di fare i quartieristi : il momento del sindaco unico è già questo perché il territorio è unico e deve crescere uniformemente, e perché solo così, ossia alzando l’asticella, mandi in pensione la politica delle “ fritture di pesce” e dai vita ad una stagione di riflessioni genuine, serene ed efficaci.
Sono stato lunghissimo e me ne scuso. Grazie Altroparlante perché mi hai stimolato sulla questione e ho provato a sintetizzare, non riuscendoci, alcuni spunti di riflessione.