Scusate il ritardo. Non eravamo in Thailandia, ma ci abbiamo messo un po’ a digerire gli inaspettati sconvolgimenti della politica anacaprese. Tutti si aspettavano una “competizione” elettorale che filasse liscia fino alla scadenza del 24 maggio, senza scossoni o sorprese. E invece è successo di tutto e magari qualcosa deve ancora succedere.
Ricapitoliamo: c’era un candidato sindaco (Massimo Coppola) in campo sin da dicembre, che avrebbe dovuto tranquillamente prendere il timone della longeva amministrazione della Lista Anacapri. Il cambio al vertice sarebbe forse stato più figurativo che sostanziale, o forse no, ma questo non lo sapremo mai perché la prima sorpresa è stata proprio l’estromissione di Massimo Coppola. Ormai anche il resto dell’inaspettata vicenda è noto: dopo l’allontanamento di Coppola si è riaperta la questione della successione formale, ma nessun componente della Lista Anacapri ha voluto prendere sulle sue spalle il prestigioso ruolo di aspirante sindaco fantoccio. Di qui è sorta la mossa che spariglia il gioco con praticamente tutti i componenti della attuale amministrazione epurati dalla loro stessa lista per la reticenza ad accettare il suddetto ruolo di sindaco di rappresentanza. Sono quindi cominciati i provini per l’individuazione del nuovo candidato sindaco e dei nuovi aspiranti consiglieri, ricerca quanto mai difficile con l’attuale sindaco forse vittima della desertificazione della politica anacaprese che lui stesso ha organizzato nel corso di una venticinquennale carriera accentratrice. In ogni caso l’affannosa ricerca si è conclusa con la scelta dello stimato medico Alessandro Scoppa come candidato sindaco alla testa di una compagine completamente rinnovata e prontamente annunciata al pubblico per annichilire sul nascere eventuali contromosse degli ex membri della Lista Anacapri.
Intanto l’attuale amministrazione sopravvive in questi suoi ultimi mesi con una giunta comunale i cui membri di fatto non si parlano e dalla quale bisogna pure registrare le dimissioni dell’assessore Bruna Bonomi.
Le sorprendenti vicende invernali della politica anacaprese saranno finite qui o dalle costole perdute della Lista Anacapri nasceranno nuove compagini? Questo non è dato sapere, ma un ragionamento appare obbligato:
per la prima volta dopo la vittoria del 1995 il successo della Lista Anacapri non appare un evento ineluttabile. Nel 1999, nel 2004 e nel 2009 l’amministrazione uscente ha sempre vinto con percentuali che si aggiravano tra il 65% ed il 70% dei votanti (si tratta stabilmente di un numero tra i 2600 e i 2700 voti). Nel 2014 invece senza la creazione della famosa lista civetta la Lista Anacapri avrebbe avuto serie difficoltà a portare alle urne il 50% degli elettori, finendo forse per invalidare la tornata elettorale; in ogni caso finì con i soliti 2700 voti (qualcuno in più stavolta), ma con un tasso di astensione senza precedenti. Le opposizioni invece hanno sempre raccolto tra il 30% ed il 35% dei voti. Raccolto gramo certo, ma dalle precedenti sfide quanti e quali elementi ha perso la squadra di Cerrotta? Molti, praticamente tutti. Abbastanza da spostare da un lato all’altro il 15% dei voti? Boh!!!
Ma ecco che uno spazio politico sembra essersi aperto, uno spazio che speriamo qualcuno abbia il coraggio di provare ad occupare con serietà e visione. Questa nuova forza potrebbe vincere o perdere, ma avrebbe in ogni caso il merito di aver riattivato ad Anacapri l’esercizio della democrazia. Una svolta francamente insperata fino a poche settimane fa’. In caso contrario una nuova lista civetta stà già per prendere il volo ed è la prospettiva più deprimente che riusciamo ad immaginare.