Tiene banco di questi tempi, la discussione sul progetto della funicolare sotterranea che dovrebbe collegare Anacapri al porto, con fermata a Piazzale Europa.

Se si farà o meno, è presto per dirlo, ma sicuramente l’affare farà gola a molti e allo stato attuale sarebbe una buona soluzione per risolvere o migliorare annosi problemi: per quanto riguarda Capri, il caos infernale di Marina Grande nelle ore di punta e il traffico sempre più ingestibile; per quel che riguarda Anacapri, le difficoltà dei propri cittadini e lavoratori a raggiungere il porto o tornarvi (difficoltà ancor maggiori per le mamme che desiderano portare i figli a mare su una vera spiaggia). Rappresenterebbe inoltre per il comune di sopra un’opportunità per accrescere ulteriormente il proprio appeal turistico.
Nel presente c’è sicuramente unanimità di intenti, tra le amministrazioni dei due comuni, sul perseguimento di quest’obiettivo: un tale risultato consegnerebbe Franco Cerrotta alla storia come il sindaco delle grandi opere che ha rivoluzionato Anacapri, ed è del tutto in linea con quelli che erano i propositi della PrimaVera.

Poi, però, c’è il piano dell’opinione pubblica che per quanto quasi completamente favorevole nel comune di sopra (qualche gruppo imprenditoriale contrario potrebbe convincersi partecipando in qualche modo all’affare), è molto più spaccata nel comune di sotto: difatti quella folla, insmaltibile in breve tempo, per quanto odiosa, genera proficui guadagni a tutte le attività presenti nell’area portuale. E se attualmente, molti turisti interessati maggiormente alle attrattive anacapresi preferiscono passare prima per Capri approfittando della funicolare e della vicinanza a piedi, con un collegamento diretto ed economico potrebbero anche saltare la visita in Piazzetta e dintorni. E allora ecco che il comune di sotto si spacca tra chi desidera una maggiore vivibilità e sarebbe felice di un po’ di marmaglia in meno e chi invece teme di perdere incassi.
Deve, allora, Capri, dare il benestare a un progetto che se da una parte sarà di grande aiuto ai cugini di montagna e potrebbe migliorare alcuni aspetti di vivibilità del territorio, potrebbe altresì rivelarsi un autogol dal punto di vista economico?

Proprio in quest’ottica nasce la recente presa di posizione del vice-sindaco di Capri Roberto Bozzaotre a favore del comune unico:“[...] ritengo che dopo decenni di prese di posizioni e dubbi sia ora giunto il momento del Comune unico.
Quest’isola ha bisogno oggi più che mai di nuove infrastrutture e nuove scelte strategiche che richiedono un’unica regia per evitare che i grandi temi siano sacrificati sull’altare della tutela di interessi “ di zona”.
E infatti ogni volta che arriva al centro del dibattito qualcosa che riguarda la gestione dei flussi turistici, la mobilità, la disciplina del traffico le posizioni degli attori in gioco più che basarsi su valutazioni politiche oggettive si concentrano su ragionamenti e sentenze tese ad evitare il potenziale e presunto decremento economico di una zona a favore dell’altra. E quando si scende a questo livello purtroppo i vecchi campanilismi ritornano di moda e nel 2018 sta roba è quantomeno fuori moda [...]”.

Viceversa, sembrerebbe contrario a questa nuova funicolare Ciro Lembo che incarna bene i sentimenti della Marina. Non si conosce, invece, la posizione di Marino Lembo, il quale, se da una parte è legato da grande amicizia con Franco Cerrotta, dall’altra è pur sempre un dirigente Sippic, la società che più di tutti avrebbe da perdere con questa metropolitana.
E con gli incessanti rumors che vorrebbero alle prossime amministrative l’attuale sindaco di Anacapri candidato a Capri si potrebbe delineare anche un possibile quadro di quelli che potrebbero essere gli schieramenti e gli argomenti delle prossime amministrative.

Restano comunque numerosi dubbi:
Facendo partire gli scavi dal Fortino non si incomberà nell’area archeologica di Gasto?
Davvero le trivellazioni non comporteranno rischi di frane e smottamenti nella fragile montagna caprese?
Quali garanzie ci saranno sul funzionamento anche invernale del treno?
Non è che le compagnie di navigazione porteranno ancora più mordi e fuggi? Tanto più che presto sarà ingrandito lo stesso porto commerciale e tra soli tre anni Aponte tornerà alla ribalta per la conquista di quello turistico...
Abbiamo definitivamente rinunciato alla possibilità di un numero chiuso negli arrivi?
Visto e considerato che 105 milioni, (il costo previsto per i lavori, sempre che non vi siano i soliti imprevisti che fanno lievitare le spese), non sono pochi, e che è difficile ottenere project financing che non si ripaghino in 30 anni, siamo sicuri che non verranno spesi soldi pubblici che potrebbero essere destinati ad altre esigenze?
Non esistono soluzioni alternative per migliorare la mobilità dei cittadini, (anche perché l’eventuale costruzione dell’opera richiederà comunque anni)?

E mentre noi restiamo sbigottiti e frastornati dalla piega che ha preso il turismo e in generale dai cambiamenti della vita da isolani negli ultimi 15 anni e ci poniamo mille domande su dove stiamo andando, e su quali dovrebbero essere le soluzioni per i tanti problemi che ci affliggono, il progetto della funicolare va veloce come un treno.

Antonio De Gregorio